Proseguono con successo gli scambi artistico-culturali
promossi da Stefano Sichel, l'instancabile titolare della galleria "Transvisionismo"
di Castell'Arquato, che proprio in questi giorni ha presentato una ventina
di artisti provenienti da tutta Italia in un importante mostra, attualmente
in corso, alla "Tiroler Fachberufsschule fur Turismus" (una
scuola di specializzazione per il turismo di Absam, a pochi chilometri
da Innsbruck), che accoglie gli studenti del Tirolo e dell'intera Austria.
(...)
Tra questi figura il pittore Renzo Rapacioli di Carpaneto, le cui opere
hanno da subito monopolizzato l'interesse dei visitatori sorpresi dalla
resa veristica, fotografica e dall'abilità esecutiva delle immagine
realistiche "dipinte a mano".
Rapacioli infatti è un pittore iperrealista, che nel lontano 1972
ebbe la fortuna di trovarsi a Parigi proprio quando nell'ottobre di quell'anno
per la prima volta gli iperrealisti americani (Estes, Goings, McLean,
Parrish, Salt, Hanson) furono presentati in Europa alla Galerie des 4
Mouvements: l'artista di Carpaneto rimase folgorato da questa modalità
di riproduzione imitativa e in un certo senso straniante della realtà
e si mise a frequentare gli ambienti artistici della capitale francese.
Tornato in Italia un decennio dopo, si fece conoscere ed apprezzare nel
Piacentino per i paesaggi collinari e per i ritratti (di grande efficacia
esecutiva), ma la straordinaria abilità tecnica acquisita nel corso
degli anni lo ha poi dirottato esclusivamente sul genere iperrealista.
Renzo Rapacioli ha all'attivo numerose partecipazioni ad esposizioni collettive
e personali; è stato anche invitato alla VI Biennale Internazionale
d'Arte Contemporanea di Roma. Le sue opere scaturiscono da una ricerca
cosciente cosciente nel far coincidere totalmente l'immagine e la realtà
così come l'occhio la percepisce, quasi volesse trarre in inganno
lo spettatore, che non sa se si tratta di fotografie o dipinti e prova
il desiderio di stendere la mano sulla tela per toccare l'oggetto.
Rapacioli però nell'ambito di questa pittura iperrealistica, pur
mantenendosi fedele ai canoni figurativi più ortodossi, sa trovare
una sua autonomia espressiva grazie ad una carica poetica. (...)
Gabriella Torricella - "LA CRONACA" (16 Marzo 2008)